INDIETROAVANTI LA CASA DI SALVATORE. CERTALDO (FI) Ed eccoci di nuovo in Toscana, una delle terre da me preferite, mi piacciono i suoi colori, la dolcezza del paesaggio, i sapori, il silenzio della campagna interrotto solo a tratti dal cinguettio degli uccelli e da qualche trattore in lontananza tra gli uliveti e le vigne. E’ una terra dove la vita è più a misura d’uomo, ancora dettata in larga parte dal sole, dalla pioggia, dalle stagioni, è una terra ricca di tradizioni, di arte, di artigianato, di gente laboriosa, determinata e ospitale. Ho eseguito questo quadro dopo aver camminato a lungo fra quelle colline, tra i vigneti ed interminabili strade non asfaltate, che vanno di casale in casale fra distese immense di campi coltivati a frumento e delimitati da filari di cipressi. Osservando gli ulivi, la gente lavorare la terra…. ho capito, anzi mi si riconferma che il lavoro nei campi tiene ancora, l’uomo, ancorato alla terra dando un senso più vero alla vita, meno vincolato alle mode, meno guidato dalla televisione ed ho pensato quanto ci sia ancora in comune fra il contadino di 3000 anni or sono che portava al pascolo la sua mandria e l’amico Salvatore che con le mani, grappolo dopo grappolo raccoglie l’uva che diventerà dell’ottimo vino. Donghi Giuseppe |